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Esaurito
Tutto inizia con un naufragio. Quattro personaggi si salvano riuscendo ad approdare su un’isola abitata. Per la legge che vige in questa repubblica – l’Isola degli schiavi – chi era padrone diventa servo, chi era servo padrone. Madame Eufrosina e Cleantide, il Signor Ificrate e Arlecchino si scambiano ruoli e abiti. La penna di Marivaux dà vita a un esercizio elegante e affilato di sovversione comica e di critica morale. L’isola degli schiavi resta un capolavoro del teatro del Settecento.
Pierre de Marivaux (1688-1763) | Drammaturgo e scrittore francese, considerato insieme a Molière uno dei grandi padri della Comédie-Française, scrisse anche romanzi, opere morali e considerazioni filosofche; determinò il gusto della propria epoca, come testimonia l’espressione marivaudage, riferita a un raffinato intreccio amoroso e galante. La Tigre di Carta Editore ha già pubblicato il suo Arlecchino trasformato dall’amore (2016), sempre con la traduzione di Antonio Carnevale.
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Antonio Carnevale | Regista teatrale che, dopo un master all’Université libre de Bruxelles in “Art du Spectacle Vivant”, frequenta l’Académie Internationale des Arts du Spectacle e si laurea in Études Italiennes alla Sorbona. Con la Compagnia Carnevale da lui fondata svolge attività di studio e messinscena sulla Commedia dell’Arte
Pierre de Marivaux, L’isola degli schiavi, trad. di Antonio Carnevale, 72 pp., 6,50 €. Disponibile presso La Corte dei Miracoli.
ISBN 978-88-942193-5-7
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