march, 2019
Event Details
Ne “I fiori blu” Raymond Queneau esortava a non raccontare i propri sogni, dal momento che “rivelano ciò che c’è sotto”. È proprio questo rischio che i tre compositori presenti
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Ne “I fiori blu” Raymond Queneau esortava a non raccontare i propri sogni, dal momento che “rivelano ciò che c’è sotto”. È proprio questo rischio che i tre compositori presenti nel programma corrono, seppur in modi molto diversi.
Il sogno infatti può essere molte cose, può prendere ad esempio le forme di un luogo: nel suo Bolero il giovane Chopin dipinge una Spagna irreale e affascinante, che troppo assomiglia alla sua amata Polonia, riferimento costante anche nella tarda Polonaise-Fantaisie, un viaggio in cui il ritmo di polacca viene trasfigurato dall’inesauribile fantasia sonora del “poeta della tastiera”. A inventare luoghi di sana pianta è un altro genio visionario: Claude Debussy, che nei suoi preludi decide la geografia di un’isola e fa apparire cattedrali dal nulla, per poi sognare con Shakespeare in una notte di mezz’estate. Ma dietro i sogni possiamo esserci anche noi stessi: questo ci ha insegnato Robert Schumann, che nei Fantasiestücke usa sogni e visioni allucinate per raccontarsi, traendo ispirazione anche dai racconti notturni e onirici del suo amato scrittore E.T.A. Hoffman.Al pianoforte Giacomo De Rinaldis
Domenica 10 marzo – ore 21:30 Ingresso: 5€ (con tessera)
Time
(Sunday) 21:30 - 23:00