december, 2018
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1918. Alla fine della guerra le mogli si dividono in due categorie: quelle che hanno avuto indietro il proprio marito e quelle che non ce l’hanno più, un marito. Angela è
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1918. Alla fine della guerra le mogli si dividono in due categorie: quelle che hanno avuto indietro il proprio marito e quelle che non ce l’hanno più, un marito.
Angela è una moglie ma non appartiene a nessuna di queste categorie. Angela è vittima di un complotto. Angela deve lottare con tutte le sue forze per dimostrare la sua strampalata tesi.
Un monologo tra presente e passato, tra paura e coraggio, tra speranza e disillusione.
Un monologo tra il ‘15 e il ‘18.
Lo spettacolo racconta Prima Guerra Mondiale dal punto di vista di chi è rimasto a casa. Unica testimone delle atrocità della guerra è una donna, madre, moglie e sorella che vede partire per il fronte tutti gli uomini di casa. Attraverso lei e chi la circonda, lo spettacolo dà voce a reali testimonianze di soldati e donne. Dallo studio e dalla rielaborazione di materiale di vario tipo (bollettini di guerra, articoli di giornale, carteggi tra soldati e famiglie, documenti storici) emergono tematiche come le difficoltà di approvvigionamento, la censura, la comunicazione, la diserzione, l'analfabetismo, le donne al lavoro, gli aiuti per la patria, la propaganda. Tutto questo fa da contorno al grande dramma di questa donna: suo marito, tornato dalla guerra, non è più suo marito. È malato, “c’ha la guerra incastrata dentro nel cervello”.
Di e con Gaia Magni Con il sostegno di Scuola Eccellenze Italiane
Lo spettacolo racconta Prima Guerra Mondiale dal punto di vista di chi è rimasto a casa. Unica testimone delle atrocità della guerra è una donna, madre, moglie e sorella che vede partire per il fronte tutti gli uomini di casa. Attraverso lei e chi la circonda, lo spettacolo dà voce a reali testimonianze di soldati e donne. Dallo studio e dalla rielaborazione di materiale di vario tipo (bollettini di guerra, articoli di giornale, carteggi tra soldati e famiglie, documenti storici) emergono tematiche come le difficoltà di approvvigionamento, la censura, la comunicazione, la diserzione, l'analfabetismo, le donne al lavoro, gli aiuti per la patria, la propaganda. Tutto questo fa da contorno al grande dramma di questa donna: suo marito, tornato dalla guerra, non è più suo marito. È malato, “c’ha la guerra incastrata dentro nel cervello”.
Gaia Magni
Drammaturga e attrice diplomata presso Accademia Teatrale Veneta. Studia e lavora con Antonio Syxty, Pierpaolo Sepe, Paola Bigatto, Ambra d'Amico, Michele Casarin, Karina Arutyunyan, Alessio Nardin, e altri maestri. Scrive e mette in scena diversi spettacoli tra cui Vietato Piangere e Figlie Uniche - Frammenti Famigliari. Quest'ultimo riceve la menzione di merito al Premio Letterario Internazionale Maria Cumani Quasimodo. Docente di corsi di teatro, di scrittura creativa e lettura espressiva. Life/Team coach professionista – CREA Scuola di Coaching e Formazione Laureata in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.Domenica 23 dicembre, ore 21:00 Ingresso: 5€ (con tessera)
Time
(Sunday) 21:00 - 23:00