Il Ludwig Wittgenstein Project è un sito web multilingua che ha l’obiettivo di rendere disponibili online le opere di Wittgenstein gratuitamente e con una licenza libera. Lo scorso 1° gennaio, allo scadere dei diritti sulle opere del grande filosofo austriaco, il sito è stato messo online. Un’intervista a Michele Lavazza, il fondatore del progetto, a cura di Paolo Casagrande.
Da quanto lavori al progetto?
Ho fondato il Ludwig Wittgenstein Project nel dicembre 2020. È allora che ho registrato il dominio del sito e iniziato il lavoro di raccolta e preparazione dei testi in vista del loro ingresso nel pubblico dominio, il 1° gennaio 2022, e in vista quindi della loro pubblicazione.
L’idea però è nata molto prima, intorno al 2017, quando mi sono reso conto che nell’arco di pochi anni sarebbero scaduti i diritti sulle opere di un autore tra quelli a me più cari e, di conseguenza, ho cominciato a riflettere su come poter valorizzare al meglio la loro presenza online.
Perché hai scelto di dedicarti a questo progetto?
Durante gli anni dell’università, quando ero studente di filosofia, ho realizzato per ragioni di studio e ricerca una traduzione italiana del Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein. Questo filosofo austriaco del primo Novecento era già allora uno di quelli che mi interessavano di più.
Già allora, inoltre, contribuivo ai progetti Wikimedia, in particolare Wikipedia, e tenevo molto al concetto di “cultura libera”. Venne quindi quasi da sé l’idea di pubblicare il testo su internet, con una licenza libera Creative Commons, non appena fossero scaduti i diritti sull’originale. Tanto di più in quanto sarebbe allora divenuto possibile pubblicare anche gli originali stessi e, ad esempio, la prima traduzione inglese del Tractatus. I diritti d’autore sulle opere letterarie scadono 70 dopo la morte dell’autore, e poiché l’autore di questa versione del Tractatus, Frank Ramsey, è morto prima di Wittgenstein stesso, la traduzione è entrata in pubblico dominio non appena vi è entrato l’originale.
È nata in seguito l’idea di provare a organizzare uno sforzo collettivo per produrre ad hoc nuove traduzioni da poter pubblicare online con licenze libere. Ciò a sua volta ha l’obiettivo di favorire l’accesso ai testi da parte di tutti anche in lingue diverse da quella dell’originale.
Quante sono le persone coinvolte?
Ci sono una mezza dozzina volontari che lavorano sistematicamente al sito e che gestiscono gli aspetti organizzativi, editoriali e tecnici. In aggiunta a costoro, il progetto ha coinvolto molte altre persone che hanno aiutato su vari fronti, dal networking alla rilettura dei testi in vista della pubblicazione; e poi ovviamente i traduttori e le traduttrici che hanno messo a disposizione il loro tempo (in alcuni casi dietro compenso, in altri casi a titolo volontario) per realizzare le nuove versioni delle opere di Wittgenstein che abbiamo pubblicato con licenza libera. I traduttori e le traduttrici che hanno partecipato sono, finora, 11, provenienti da 7 paesi diversi.
Il 1° gennaio è stato il vero inizio delle nostre attività, e da allora abbiamo ricevuto numerose altre proposte di collaborazione. Il progetto, per via della sua ispirazione al concetto di cultura libera e open, è aperto a chiunque desideri partecipare. Ci auguriamo di poter contare su collaborazioni sempre nuove con individui e istituzioni.
Cosa puoi dirci della collaborazione del Ludwig Wittgenstein Project con Wikimedia Italia?
Wikimedia Italia è l’associazione senza scopo di lucro che sostiene le attività legate ai progetti Wikimedia (Wikipedia, ma non solo) in Italia. Su questo rapporto si crea a volte confusione, perciò provo a fare chiarezza. Le voci dell’enciclopedia online Wikipedia sono scritte da volontari senza alcuna affiliazione. Ma in molti paesi del mondo esistono associazioni legate al movimento Wikimedia, con uno statuto di persona giuridica, le quali raccolgono fondi che vengono usati per vari scopi: tenere accesi i server che ospitano Wikipedia, ma anche finanziare attività di outreach e di espansione della cultura libera.
WMI è finora l’ente che ha dato il maggior sostegno al Ludwig Wittgenstein Project. Ha riconosciuto infatti al progetto un “Microgrant” nella primavera del 2021 che ha permesso di tradurre in 4 lingue la breve ma affascinante Conferenza sull’etica di Wittgenstein, e anche di tradurre in italiano il testo Note sulla logica. In estate poi, nel quadro del Bando 2021 per i progetti dei volontari, WMI ha finanziato altre traduzioni verso l’italiano e il francese, tra cui i diari risalenti al periodo della Prima guerra mondiale e le Osservazioni sui colori.
Qual è secondo te la lezione più importante di Wittgenstein?
Wittgenstein è un autore che offre un’infinità di stimoli intellettuali e la cui scrittura, non di rado, è davvero affascinante. Il suo insegnamento per me più importante ha un carattere metodologico: le nostre difficoltà concettuali, la confusione in cui spesso ci troviamo (soprattutto in filosofia, ma anche in molti altri contesti), nascono dal fatto che il nostro uso delle parole è molto complesso e quasi sempre ambiguo. Si può fare chiarezza esaminando le nostre pratiche linguistiche, cercando di diventare consapevoli delle regole dei “giochi linguistici”. La filosofia come la intende Wittgenstein, cioè come via d’uscita dalle trappole concettuali che nascono dal linguaggio, è uno strumento prezioso anche per la vita di tutti i giorni.