La pièce teatrale Brasserie di Koffi Kwahulé nella sua prima edizione italiana. Traduzione di Mateo Çili e Olivier Elouti, La Tigre di Carta Editore, 110 pp., 10 €.
Da qualche parte in Africa, una guerra fratricida ha devastato il Paese. I vincitori, due soldatacci sanguinari, sono riusciti a impadronirsi di un birrificio sopravvissuto ai massacri. Questa fonte di entrate del nuovo governo, più avido di profitti che di democrazia, dipende da un’europea con cui bisogna venire a patti…
Dalle carneficine dei liberatori da strapazzo ai meccanismi del neocolonialismo, passando per l’appropriazione del denaro pubblico e le false promesse elettorali, questa pièce sa coinvolgerci con amara ironia negli orrori della guerra e nelle derive di ciò che ne segue.
La mescolanza delle lingue, delle culture e dei generi in Brasserie rivela la musicalità della scrittura e la libertà del tono di Koffi Kwahulé.
Koffi Kwahulé | Nato ad Abengourou, in Costa d’Avorio, è attore, regista, drammaturgo e romanziere. Si è formato all’Institut national des arts di Abidjan, all’École de la Rue Blanche e all’Università Paris III-Sorbonne Nouvelle, dove ha ottenuto un dottorato in studi teatrali. È autore di una ventina di rappresentazioni che sono state tradotte in diverse lingue.
ISBN 978-88-942193-6-4