Il maleficio dell’influenzamento

Attrazione fatale in Calamity Town di Ellery Queen

Ellery Queen è il più grande investigatore privato d’America. È anche uno scrittore di romanzi gialli, esattamente come i due autori della serie che lo vede protagonista, Frederick Dannay e Manfred Bennington Lee – che ne utilizzano il nome come pseudonimo. È un uomo giovane, distinto, bello, colto e acuto, che risolve casi di omicidio con la stessa facilità con la quale beve un bicchier d’acqua, utilizzando una tanto insolita quanto ineccepibile logica. Ebbene… no. Cioè sì, ma… diciamo che non è sempre stato così[1].

Solitamente i romanzi di Ellery Queen sono fondati sulla struttura del romanzo-enigma: indizi, false piste, falsi sospettati, colpevoli che si rivelano innocenti, misteri incomprensibili… Il paese del maleficio (Calamity Town, 1942), invece, dà più respiro al valore del sentimento e della simbologia che esso rappresenta[2]. Il fraintendimento diventa il motore di questa indagine sottile ma ombrosa, tinteggiata di sospetto, di inquietudine e di stranezza, nella quale i protagonisti sono obnubilati dall’influenzamento che viene dal sentimento e dal fraintendimento stesso.

U.S.A., anni Quaranta. Un bel giorno d’estate il signor Ellery Queen, in incognito come Ellery Smith, si reca nella cittadina di Wrightsville, il cui nome viene dai Wright, famiglia illustre della zona. Raccontando all’agente immobiliare di essere un famoso scrittore in cerca di ispirazione per il suo nuovo romanzo poliziesco (ma tacendo di essere anche il più famoso e acuto investigatore d’America), Ellery prende in affitto una casetta sulla collina accanto alla villa dei Wright, costruita anni prima per il mancato matrimonio della figlia Nora e, dall’annullamento delle nozze, lasciata vuota e in decadimento. Da tutti chiamata “la casa del malaugurio”, la villetta è bianca e molto confortevole. Per Ellery è perfetta, e nell’iniziare a viverci comincia a entrare in familiarità con la famiglia Wright e a carpirne i segreti: tre anni prima Nora Wright avrebbe dovuto sposare Jim Haight, un ragazzo di buona famiglia della zona, innamorato pazzo di lei. Per via di un litigio molto violento tra i promessi sposi, però, Jim se ne era andato, lasciando la fidanzata Nora in preda allo sconforto e senza più voglia di vivere. Ellery, invitato spesso a casa della famiglia e ormai amico dei suoi membri, ha modo di vedere il deterioramento di Nora e la preoccupazione di tutti i suoi famigliari.

Poco dopo l’arrivo di Ellery a Wrightsville, in casa Wright arriva la notizia che Jim è in città. La notizia sconvolge la famiglia, e Nora – nonostante dica di tenerglielo lontano se mai si fosse presentato – inizia a riprendere vita e voglia di muoversi e curarsi. Quando Jim si presenta a casa dei Wright e chiede di vedere Nora, la conclusione è inevitabile: dato che entrambi sapevano che il motivo del litigio era stato futile e di nessuna importanza, i due mettono da parte l’orgoglio, si perdonano e convolano a nozze, nell’allegra perplessità della famiglia. È dal momento in cui Jim e Nora tornano dal viaggio di nozze per vivere nella casa del malaugurio, dalla quale Ellery ha traslocato di buon grado per trasferirsi nella villa dei Wright, che iniziano i veri problemi e fraintendimenti che conducono tutta la tragica vicenda.

L’influenzamento può fare brutti scherzi, e l’attrazione tra due persone può essere violenta causa sia dell’influenzamento stesso, sia della serie concatenata di fraintendimenti che ne vengono alla luce. I primi a essere preda dell’influenzamento sono Jim e Nora: nel fare il trasloco, in presenza di Ellery, Nora e Patricia – la sua sorella minore – trovano in un libro di chimica di Jim tre buste aperte indirizzate a Rosemary Haight, sua sorella, nelle quali Jim le annuncia un’improvvisa malattia della moglie, il suo peggioramento e infine la sua morte, la sera di Capodanno. Le lettere li lasciano scossi per tre motivi: nelle lettere si fa sempre riferimento alla “moglie” di Jim, senza mai chiamarla per nome; le lettere non recano l’anno, ma soltanto il mese e il giorno; Nora – la moglie di Jim – è in piena salute e felice. Nonostante l’evidente sgomento di Nora, che nasconde le lettere, Ellery e Patricia decidono di non parlarne più e stare a vedere. Quando dopo poche settimane Nora inizia a stare male lasciando Jim in preda dell’isteria, Ellery e Patricia iniziano a tenere d’occhio la situazione.

Ed ecco entrare in scena la seconda vittima del fraintendimento: Rosemary Haight, sorella di Jim, arriva a Wright per stare vicino al fratello, e il suo giudizio su tutto e tutti è talmente svogliato, annoiato e petulante da valerle l’antipatia di chiunque. Ciononostante, Rosemary continua a vivere nella casa del malaugurio insieme alla giovane coppia di sposi, e Nora continua a stare male, sempre in corrispondenza delle date indicate sulle lettere, ma rifiutandosi sempre di farsi visitare e curare. La notte di Capodanno, l’ultima delle tre date, secondo le lettere sarebbe stata quella della morte della moglie di Jim… e invece a morire è Rosemary, dopo aver bevuto un cocktail passatole da Nora e a lei destinato. Viene chiamato Carter Bradford, procuratore della contea e fidanzato di Patricia Wright, per aiutare le indagini, il cui epilogo è una disfatta: le lettere vengono ritrovate, i cocktail analizzati e i moventi discussi. Jim Haight viene arrestato per l’avvelenamento e il tentato omicidio della moglie e l’omicidio della sorella, tutti avvenuti tramite somministrazione di forti quantità di arsenico.

In carcere Jim si dispera e la cittadinanza lo denigra come un assassino. La famiglia Wright si stringe intorno a Nora, l’unica a credere fermamente nell’innocenza del marito e a dare battaglia per la sua convinzione. Da New York arriva una giornalista, Roberta Roberts, che nessuno della famiglia riesce a vedere ma che crede fermamente nell’innocenza di Jim Haight e per questo cerca di sensibilizzare l’America, tramite i suoi articoli, per farlo rilasciare. Nel frattempo, Nora scopre di essere in dolce attesa, ma Jim non vuole vederla, vergognandosi troppo di se stesso.

Stremata dal processo e dal progressivo avvelenamento, dalle testimonianze e dall’incertezza per il futuro, Nora dà alla luce la sua bambina e muore durante il parto. Durante il funerale Jim, al quale era stato permesso di presenziare, scappa dagli agenti che lo accompagnano, sale su un’auto lasciata opportunamente accesa accanto all’entrata del cimitero e fugge verso le montagne e si lancia in un burrone.

Nonostante tutti siano convinti che la vicenda sia finita, Ellery Queen, ormai uscito allo scoperto nella sua vera identità, non trova pace: di spiegazioni ce ne sono tante, una meno probabile dell’altra, ma è sicuro dell’innocenza del povero Jim.

Quando Ellery capisce come sono davvero andate le cose, capisce anche che il fraintendimento era dovuto all’influenzamento dato dall’attrazione che ha ottenebrato i sensi di tutti loro, gli uni nei confronti degli altri: chi era veramente Nora? Chi era veramente Rosemary? Che ruolo aveva Roberta Roberts, così battagliera nel cercare di tirare fuori Jim di galera? Niente e nessuno era ciò che sembrava, e l’attrazione dell’uomo verso la donna aveva obnubilato tutti loro: Jim, Carter e anche Ellery stesso, innamorato della spumeggiante e coraggiosa Patricia. Il sentimento aveva accecato tutti loro, influenzandone il giudizio e bendandone gli occhi, impedendo loro di vedere oltre ciò che era possibile, finché non è stato troppo tardi.

In paese tutti pensavano fin dall’inizio che fosse stata la casa costruita per Nora e Jim la fonte di tutti i problemi dei Wright. Si sbagliavano. La casa non era una casa del malaugurio: era solo l’involucro nel quale erano rinchiuse, nella forma delle persone che lo abitavano, folle attrazione, amicizia, lealtà, paura e vera pazzia. Questo è un romanzo sulle emozioni umane e sul maleficio che deriva dall’offuscamento della ragione dato dall’influenzamento sentimentale. Il romanzo migliore di Ellery Queen, il più originale, il più diverso, in cui anche lui mostra di essere umano come tutti gli altri.

Note

[1] Ellery Queen, Il paese del maleficio, Mondadori Omnibus Gialli, 1979.

[2] Luca Conti, “Il grande romanzo americano”, Last of the Independents, giugno 2008.

di Greta Valentina Galimberti

Autore

  • Laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito un Masters of Arts and Humanities in Scrittura Creativa alla Plymouth University (Devonshire, UK). Ballare il Lindy Hop è la sua passione, la narrazione e il viaggio sono la sua vita. La scrittura, invece, è il suo cuore.

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