Quattro poesie dalla raccolta inedita È un’iride di Fabio Strinati.
ORA
Ripulisco l’anima dai fossili d’un tempo
scolorito sopra un vagito di vetta
alla mira tramontana soffia
sui deboli filari. Bevo in gola parole
costruite da una penna tra le vele
bianche di un foglio lasciato solo
a maturare contro i venti del momento;
mi ascolto, tremano paure
all’indomani un disperato sole in alto
orfano di luce.
L’INCOGNITA
Sottile una crepa di muro incisa in un tempo
intirizzito nel freddo come sbiadito, un mattino
senza forma d’un tratto s’assorbe nel bulboso
occhio strisciante e una coda d’ora, di minuti
i soli pochi strascichi rimasti.
L’ATTIMO
Mi chino sul tuo corpo lo sguardo appoggio
sopra la tua pelle che si delizia in un puntino
di muto vuoto,
mi guardi, ascolti l’anima
salire piano fin sopra un attimo
di affogata parola, assalita da un non detto ai bordi
del pensiero.
IN TE
Mi celo svanisco oltre una colonna
il fumo d’un camino è sera,
navigano stelle l’una e l’altra appartate.
Scruto ogni mio pensiero
dentro fitte nel tuo cervello in me contenuto;
mi spalmo nel tuo seno al melograno
tingendomi d’eterno l’amore
che tutto mi contiene.