di Filippo Scacchi
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Emendare malattie e virus attraverso il vaccino ha ridotto drasticamente il numero di contagi e decessi, ma ha fatto sorgere il problema delle libertà del malato, anche attraverso false convinzioni. Come capire quando è marcia la malattia e quando la cura?
La carne rossa fa venire il cancro. Il pesce contiene mercurio. Frutta e verdura sono piene di pesticidi. Nell’acqua c’è il cloro e l’aria è inquinata. Grano e soia sono geneticamente modificati. Mezza umanità si è scoperta allergica ai latticini e l’altra metà è intollerante al glutine. I vaccini causano l’autismo e ci sono le scie chimiche. Le leggende dicono che il guerriero dragone può sopravvivere per molti mesi con la sola rugiada di una singola foglia di ginkgo e l’energia dell’universo, ma per noialtri la situazione non è rosea.
È interessante come nella storia dell’umanità siamo passati dal preoccuparci principalmente di trovare abbastanza da mangiare e non essere mangiati, al preoccuparci di cosa non mangiare. Ora, non c’è niente di male nel cercare di vivere in modo sano o nel compiere scelte alimentari consapevoli e nessuno mette in dubbio che la vita moderna ci metta quotidianamente a contatto con problemi di cui i nostri progenitori non avevano bisogno di preoccuparsi. Forse proprio perché le grosse minacce alla nostra vita, i mali terribili da cui abbiamo imparato a emendarci, sono ormai scomparsi, almeno per noi pochi fortunati da avere una casa, cibo a sufficienza e assistenza medica, abbiamo iniziato a occuparci di altri problemi, meno vitali. Come un uomo che muore di fame non si occupa del contenuto di colesterolo del cibo che gli viene offerto, così l’umanità non si è preoccupata di molte delle “minacce” che riempiono i nostri giornali finché aveva da preoccuparsi di non morire di fame, freddo o malattie prevenibili.
Questo non sarebbe un problema in sé, se l’assenza di paura per le vere minacce non ne facesse diminuire la pericolosità percepita, potenzialmente aprendo la strada ad alcuni mali da cui ormai ci consideriamo “emendati”. Per esempio, sono anni che si discute della supposta pericolosità dei vaccini e se l’obbligatorietà di alcune vaccinazioni precluda la libertà individuale di decidere autonomamente per la propria salute. Nessuno, nemmeno i detrattori, mette in dubbio l’efficienza della vaccinazione. I numeri sono semplicemente indiscutibili: nel 1958 erano stati accertati 763.000 casi di morbillo nei soli Stati Uniti, con 552 morti. Dopo l’introduzione del vaccino, il numero dei casi è sceso a meno di 150. Nel 2008 sono stati accertati 64 casi di morbillo, di questi 63 non erano vaccinati. Si stima che il vaiolo abbia fatto tra i 300 e i 500 milioni di vittime nel corso del ventesimo secolo; nel 1979 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato il vaiolo ufficialmente debellato. Nonostante gli innegabili successi, i vaccini hanno incontrato un’agguerrita resistenza, per motivi sia religiosi, sia di libertà personale, sia di presunti rischi per la sicurezza. Alcuni movimenti cattolici si opposero alla vaccinazione sin dalla sua introduzione, sostenendo che, se Dio decide che qualcuno debba morire di vaiolo, sarebbe un peccato opporsi ai suoi piani. Ancora oggi, tuttavia, diversi gruppi religiosi chiedono, e spesso ottengono, speciali deroghe e permessi in merito alle vaccinazioni obbligatorie. Un’altra contestazione dovuta a motivi religiosi riguarda le colture originali di alcuni vaccini che derivano da tessuti ottenuti da aborti terapeutici negli anni Sessanta, costringendo molti cattolici a una scelta morale.
Sul piano della libertà individuale, la questione è l’obbligatorietà delle vaccinazioni. In molti casi questa è stata percepita come un’ingerenza del governo e una limitazione alla libertà individuale di decidere per la propria salute. Uno degli argomenti più usati dagli anti-vaccinisti è: “Se siete tanto sicuri che i vaccini funzionino, perché avete così paura di mio figlio non vaccinato?”. La ragione è che per alcune persone vaccinarsi non è possibile: bambini molto piccoli, soprattutto nella fase in cui scompaiono gli anticorpi materni e il sistema immunitario del bambino inizia a produrne, anziani con complicazioni preesistenti e persone con deficienze nel sistema immunitario non possono venire vaccinate. Queste persone possono comunque essere protette dal fatto che le persone intorno a loro sono vaccinate e quindi non portatori dell’infezione; tale fenomeno, ben conosciuto e rappresentato nello studio dell’epidemiologia, si chiama Herd Immunity o immunità di gregge. Decidendo di non immunizzare un bambino sano, che può avere il sistema immunitario per difendersi naturalmente dall’infezione, si aumentano le possibilità che una persona non provvista di tali difese venga a contatto con la malattia.
Infine, c’è grande preoccupazione per i presunti rischi collegati alla vaccinazione, alla pericolosità degli elementi contenuti nei vaccini stessi, alle modalità di assunzione e alla presunta relazione tra vaccinazioni e insorgenza di fenomeni del comportamento collegati all’autismo. Ciascuna di queste critiche è stata smentita ripetutamente, e alcune sono dimostrate essere delle truffe: per esempio, Andrew Wakefield pubblicò nel 1998 un articolo che correlava vaccinazioni e autismo, spingendo molti genitori a non vaccinare i propri figli. Venne poi dimostrato che riceveva finanziamenti da movimenti anti-vaccinisti. Nel 2004 10 dei 12 coautori ritrattarono il proprio contributo all’articolo. Nel 2011 il British Medical Journal dichiarò che Wakefield aveva falsificato i dati in modo da dimostrare una relazione che non esisteva.
Ci sono veri mali da cui dobbiamo emendarci, mostri terribili che hanno minacciato l’umanità da quando esiste; la cosiddetta “Spagnola”, l’influenza che spazzò il mondo tra il 1918 e il ’20, fece fra 50 e 100 milioni di vittime. La Prima guerra mondiale, che finiva in quegli anni, ne ha fatti 17. La famosa peste nera sterminò un terzo degli abitanti dell’Europa continentale. La carne rossa e le scie chimiche non sono tra questi.
UNA BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIRE
Siti:
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