di Matteo Moraschini
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Il teatro a Milano? Diventa spazio, condivisione e tagliatelle.
È capitato e continua a capitare. Forse, dovremmo sperare che diventi un’abitudine. Sì, perché a volte la città lascia cadere i panni del “solito” e, inaspettatamente, respira. Allora, dove ci aspetteremmo di trovare l’ennesima rotella dell’ingranaggio, i locali in disuso di proprietà di RFI (Rete Ferrovie Italiane) sono stati assegnati, attraverso un bando, a diverse realtà.
E così, i mezzanini delle stazioni del “passante”, ora, sono il punto di partenza per “viaggi” teatrali, piccoli e grandi, attraverso i venerdì sera milanesi. Il tutto è nato dalla collaborazione tra il progetto ArtePassante e RFI (Rete Ferrovie Italiane) che attraverso il bando “Avvicinare nuovo pubblico alla cultura”, ha dato nuova vita ai vari mezzanini del “passante”.
A tenere il palco, infatti, tra le occhiate distratte dei moltissimi passanti del mezzanino di piazza Repubblica, è proprio il lavoro di Andrea Cavarra e soci.
Artigiano (mascheraio per la precisione) e attore, Andrea è soprattutto un artista eclettico.
Oltre a realizzare maschere teatrali di cuoio, tipico strumento della commedia dell’arte, è anche attore, autore e regista teatrale.
Dopo aver girato il mondo in cerca di esperienze, ha scoperto il mondo della drammaturgia. Acrobatica, tecniche circensi e commedia dell’arte sono diventate, insieme alla professione artigianale, la forza del suo lavoro di attore e regista.
Dal 2007 attorno ad Andrea ha cominciato a nascere “Zorba – Officine Creative”, un progetto associativo che unisce artisti e professionisti dello spettacolo provenienti da tutta Italia.
Obiettivo? Portare in questa nostra “city”, sempre più spersa tra i postumi di EXPO e la prossima fashion week, l’allegria del teatro e il potere dell’immaginazione: un modo, insomma, di andare alla scoperta di un potenziale pubblico, in luoghi di passaggio più vaghi e troppo spesso privi di bellezza.
ArtePassante, in realtà, sembra soprattutto una sfida alla normalità (o dovremmo dire trend?) del luogo in cui si trova.
Le luci dei grattacieli milanesi ci investono, lungo viale della Liberazione, fuori dal mezzanino. Avvicinandoci alla Stazione Centrale, il traffico aumenta ancora e ancora.
Ma forse, la piccola magia che ArtePassante riesce a fare ogni due venerdì sera è proprio questa: sostituire ai semafori le luci del palco, ai rumori della città il rimbombo sonoro di un capitàno azzimato e fanfarone o la risata dell’astuto servo, nella prospettiva di far reagire l’“elemento” cultura fuori dai circuiti culturali.
Ultima cosa importante: anche il cibo, come il teatro, è una questione di arte e passione.
E allora, ArtePassante, venerdì dopo venerdì, trasporta i suoi spettatori anche in un giro di walzer culinario che affonda le sue radici nella tradizione romagnola di cui Andrea Cavarra, ravennate, è un appassionato divulgatore.