di Marco Saporiti
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Il 1973 è un anno molto importante per la musica progressive italiana in quanto vedono la luce alcuni album che, col tempo, sono diventati dei capisaldi di questo genere musicale.
In questo anno, escono, per elencarne alcuni, Zarathustra dei Museo Rosenbach, Io sono nato libero dei Banco del Mutuo Soccorso, Arbeit Macht Frei degli Area e Melos dei Cervello.
Il trio veneto de Le Orme, formato da Aldo Tagliapietra (chitarra, basso, voce), Tony Pagliuca (tastiere) e Michi Dei Rossi (batteria, percussioni), incide un album che può venire considerato il capolavoro della band e una delle vette più alte mai raggiunte in Italia per la musica progressiva: Felona e Sorona.
Questo è un concept album che si basa su una storia fantastica, quella di due pianeti immaginari, in contrapposizione ma complementari, che si chiamano “Felona” e “Sorona”. Il primo è illuminato dalla luce del sole, invece il secondo vive in uno stato di oscurità.
L’album si apre con il brano Sospesi nell’incredibile, che inizia con una lunga sezione strumentale, dove le tastiere si inseguono come in una fuga e il testo ci racconta la storia. Il brano è come se fosse cantato da un dio che ci riassume la condizione dei due pianeti, forse da lui stesso creati, e di come essi vivono. La parte strumentale è molto interessante: è supportata da un bellissimo tappeto ritmico di basso e batteria che sostiene le variazioni di tastiera e sintetizzatori e mette in risalto l’abilità tecnica dei tre musicisti.
A seguito di questa introduzione si inizia, con la traccia Felona, a narrare da vicino la singola condizione dei pianeti e dei loro abitanti. Felona è un pianeta immerso nella luce, la gente abita in sfere trasparenti che ruotano nell’aria e che, all’arrivo della sera, atterrano e formano un villaggio. Qui si vive in comunità e in un perenne stato di felicità. Tutte queste sensazioni sono trasmesse in maniera magistrale attraverso la musica, allegra e spensierata come la vita dei feloniani.
Subito dopo questa traccia, si passa a La solitudine di chi protegge il mondo, una traccia molto breve che nel testo, però, riassume un concetto fondamentale dell’album: il dio che ha creato i due pianeti si sente solo poiché gli abitanti di Felona, immersi in un perenne stato di felicità, a lui non si rivolgono più e lo hanno dimenticato. Non è più adorato, quindi deciderà, in quanto è un dio fondamentalmente egoista, di volgere la sua attenzione verso Sorona che di lui ha bisogno.
La traccia L’equilibrio racconta la condizione dei due pianeti, dei loro destini divisi, ma che, quando Sorona si illuminerà nel cielo, raggiungeranno un breve equilibrio che poi si risolverà nel ribaltamento di stato dei due globi. Infatti, il dio deciderà di volgersi verso il popolo di Sorona che aspetta un suo gesto per dar senso alla sua vita.
Con Sorona la musica cambia, l’album diventa più cupo, la traccia è dominata da sintetizzatori che trasmettono, insieme al testo, la condizione di vita su questo pianeta. Una vita buia, con città in oblio, senza giardini e avvolte nella nebbia. La vita non può uscire dal buio, perlomeno non da sola.
Attesa inerte parla degli abitanti di Sorona, con visi come maschere e voci afone, che si riuniscono per salutare il buio. Sono tristi e aspettano il miracolo del dio: questo è il loro motivo di vita e il dio, sapendolo, alla fine della traccia li premia con la comparsa della luce sul pianeta. Anche qui la musica, sempre dominata dalle tastiere, esplica bene il testo: viene trasmessa tutta l’aspettativa deli abitanti del pianeta verso un gesto del dio.
La traccia Ritratto di un mattino si apre con i sintetizzatori e l’organo che trasmettono lo smarrimento del popolo davanti al gesto tanto atteso e qui, nel testo, viene trasmesso l’altro concetto su cui si basa l’album: il dio dice che «la felicità non puoi trovarla in te, ma nell’amore che agli altri un giorno darai». Egli ha preso la sua decisione: favorisce Sorona, perché entrambi hanno bisogno di essere considerati e amati e questo è possibile solo attraverso lo scambio reciproco di amore e felicità.
Da qui l’album ritorna musicalmente allegro e felice, il brano All’infuori del tempo parla della nuova condizione di Sorona e del suo mutamento all’apparizione della luce, la vita riprende e si dimentica il dolore. Viene raggiunto l’equilibrio con Felona, entrambi risplendono nel cielo, ma è un equilibrio effimero poiché Felona ha già iniziato il declino che lo porterà a diventare come prima era Sorona, un mondo immerso nella nebbia e nell’oscurità.
L’ultima traccia completamente strumentale, Ritorno al nulla, riprende musicalmente l’inizio di Attesa inerte per poi sfociare in un massiccio uso di sintetizzatori, accompagnati perfettamente dalla batteria e dal basso, che trasmettono il declino di Felona verso la sua nuova esistenza dominata dalle tenebre.
Felona e Sorona è un album che parla di vita, morte e rinascita, della necessità di distruggere per ricostruire. La figura che domina l’album è quella del dio creatore ed egoista che, per continuare a essere adorato e considerato, non esita a mandare nell’oblio il pianeta che non lo interpella più per far sorgere l’altro pianeta che, in lui, vede l’unica possibilità per vivere. Bisogna distruggere per creare un nuovo stato di felicità.
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