Storia degli scavi etruschi di Sasso Pisano

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di Matteo Nepi

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L’impresa di perfezionare la nostra conoscenza del passato è legata alla nostra capacità di far salire in superficie, sia materialmente, sia figuratamente, ciò che abbiamo dimenticato. In questo ci guida l’acqua sorgiva termale, che con la sua ascesa dalle profondità della terra è la protagonista reale e metaforica di questa storia.

Il primo indizio fu una tegola, un piccolo oggetto polveroso recante un bollo con una scritta in caratteri antichissimi: spural huflunas, così scriverebbe quella parola chi volesse traslitterarla nei nostri segni. Ciò che ne è seguito è proprio la storia che l’esagramma di questo numero mi ha suggerito.

Il responso dell’I King non è stato semplice da interpretare. Da un lato l’Ascesa poteva indurre a tornare al tema dell’Accrescimento, considerando stavolta la crescita non in termini di quantità ma di sviluppo in altezza. Dall’altro lato l’esagramma di sviluppo, il Pozzo, apparirebbe in contraddizione con il concetto principale; come potrebbe infatti un’ascensione portare a un pozzo, qualcosa di talmente basso da trovarsi addirittura sottoterra? Si sarebbe tentati di sfangarla dicendo che se non si sta attenti nella salita si finisce per precipitare, come accadde al povero Talete che passeggiava guardando le stelle, ma questo a ben vedere non è ciò che ci dice l’I King: il pozzo non è il fallimento dell’ascesa, ma l’esito.

A questo punto il cerchio si è stretto molto. La cosa che sale e la cui ascesa termina in un pozzo – letteralmente, non metaforicamente – non può che essere l’acqua.

Di acqua ne emerge davvero molta in Toscana, dove, specialmente nella provincia di Grosseto, scaturisce una grande quantità di sorgenti termali. Nel territorio del comune di Castelnuovo Val di Cecina [1], l’acqua fuoriesce perfino sotto forma di vapore, attraverso quelle che vengono chiamate fumarole. Ed è proprio in questa zona che è stata rinvenuta a metà degli anni ’80 la nostra tegola.

20150819_180015Fu quel ritrovamento a spingere gli studiosi ad avviare degli scavi in questa zona. La parola spural significa in antico etrusco “della città”, e huflunas sarebbe un nome, mai attestato in precedenza, di Populonia. Questo bastò per convincere alcuni che lì, sotto quella tegola, doveva trovarsi un antico avamposto delle Aquae Populoniae, nome con il quale i Romani designavano una delle sorgenti termali etrusche [2].

Dal 1985, anno in cui la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ha dato avvio ai lavori, non si è ancora finito di scavare, e per ogni mucchio di terra divelto nuove costruzioni emergono dalle profondità in cui erano state sepolte dal tempo. La scoperta più importante, il grande complesso architettonico sacro-termale chiamato “il Bagnone”, si trova nelle vicinanze dell’antico borgo di Sasso Pisano e si pensa sia stato costruito tra il III e il II sec. a.C. e parzialmente ristrutturato dopo che una frana (avvenuta verso la fine del I sec. a.C.), ne aveva causato l’abbandono per quasi un secolo.

Per primo fu costruito un portico (stoà) a tre braccia che si sviluppava su due piani e la cui facciata raggiungeva i dieci metri di altezza. Parecchi anni dopo furono aggiunte diverse vasche termali, oggi nuovamente visibili, le quali erano coperte da tetti di tegole, molte delle quali riportavano lo stesso bollo trovato sulla prima. Le vasche erano collegate attraverso un sistema di canalizzazioni alle vicine sorgenti di acqua calda e fredda. Leggermente discosto, sorgeva un edificio articolato in numerosi vani quadrangolari, dei quali solo una minima parte è stata riportata alla luce, e che aveva forse una funzione di bottega o di alloggio per i visitatori delle terme. Alcune statuette (una Minerva in piombo e stagno, di un tipo diffuso nel II sec. a.C., e una piccola “offerente” in bronzo) hanno fatto pensare che all’inizio l’uso di queste acque termali da parte degli etruschi fosse legato al culto religioso, ma nel corso sua della lunga vita (il sito è stato abbandonato definitivamente ai primi del 400 d.C.), il complesso termale testimonia la graduale laicizzazione di questa usanza [3] [4] [5].

20150819_180503Se passate da queste parti (e potete farlo poiché il Parco Archeologico è aperto al pubblico dal 2004) potrete rendervi conto che il luogo sembra del tutto dimenticato. Nonostante sia ancora possibile organizzare visite guidate gratuite su appuntamento, nessun archeologo sembra camminare su quelle pietre da molto tempo e gli unici che vi passano sono coloro che vanno a rilassarsi nelle bollenti acque che sgorgano a pochi passi da lì. Ora dal terreno emergono erbacce e il suolo sembra voler inghiottire di nuovo ciò che da poco tempo gli era stato sottratto. Vi potrebbe perfino capitare di calpestare una pietra o una piastrella e chiedervi se non avete appena danneggiato un reperto antichissimo (anche se, in fondo, tutte le pietre sono antiche, a modo loro). Sebbene ufficialmente gli scavi non siano conclusi e, anzi, alcuni rilevamenti aerei facciano sospettare che là sotto potrebbe trovarsi davvero qualcosa di straordinario (alcuni pensano anche a un anfiteatro), nulla si muove da diverso tempo [6].

Il motivo, ça va sans dire, è la mancanza di soldi pubblici, ma poiché questo non è un articolo di denuncia non mi dilungherò sull’argomento. Mi accontenterò, per il momento, di ricordare quanto suggerisce l’I King: «L’ascesa degli elementi capaci non incontra nessun ostacolo, perciò è accompagnata da grande successo. L’indole che rende possibile l’ascesa non è quella violenta, ma quella modesta e adattabile». Come l’acqua può salire in superficie, verso il suo pozzo o la sua vasca termale, così anche la vasca termale, e con essa la nostra storia, possono affluire al pozzo della nostra coscienza. «Solo bisogna mettersi all’opera; poiché l’attività è salutare», che è come dire “Daje regà, scavate!, che ve fa pure bene!”.

Lo vede persino l’I King che è una cosa facile da capire.

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NOTE

[1] http://www.comunecastelnuovovdc.it/turismo_territorio.aspx?lang=ita

[2] https://books.google.it/books?id=45VPAAAAYAAJ&pg=PA663&lpg=PA663&dq=aquae+populoniae&source=bl&ots=E_XgmeW2wq&sig=aKHo-wU1HSsdTZj_Wg5eWVEkBVg&hl=it&sa=X&ved=0CFUQ6AEwCWoVChMI65_Zi7PPxwIVyG4UCh3AMA4Y#v=onepage&q=aquae%20populoniae&f=false

[3] https://www.academia.edu/597712/Il_complesso_sacro-termale_di_Sasso_Pisano_acque_salutari_e_sacre._Larea_archeologica_di_Castelnuovo_Val_di_Cecina

[4] http://www.intoscana.it/site/it/articolo/Le-acque-calde-di-Sasso-PisanobrDalle-antiche-terme-al-biolago/

[5] https://books.google.it/books?id=m4uWBgAAQBAJ&pg=PA437&lpg=PA437&dq=complesso+sacro-termale+sasso+pisano&source=bl&ots=v9joUYXgCF&sig=1PwACVoFfjqS853BlJ6iWYPP58U&hl=it&sa=X&ved=0CC8Q6AEwAzgKahUKEwikvJ7VpM7HAhWKOxQKHTuxDbY#v=onepage&q=complesso%20sacro-termale%20sasso%20pisano&f=false

[6] http://www.agriturismocentopino.it/agriturismo-in-toscana/sasso-pisano-notizie/riprendono-gli-scavi-alle-terme-di-sasso-pisano/

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