di Michele Lavazza
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Wikipedia è una costruzione graduale e collettiva, un processo culturale che si presta a essere compreso nei termini di un accrescimento. Ma l’accrescimento apparentemente lineare risulta dall’equilibrio dinamico di molte forze opposte.
Nel momento in cui queste parole vengono scritte l’enciclopedia più grande del mondo, Wikipedia, conta in totale 35 milioni di voci in 288 lingue diverse. Prodotto del lavoro di molte decine di milioni di persone nell’arco di 14 anni, essa è però, allo stesso tempo, un risultato sempre provvisorio e sempre diveniente, poiché si pone un obiettivo che sa di non poter raggiungere e che si esprime, infatti, nei termini di un sogno: «Immagina un mondo in cui ogni persona possa avere libero accesso all’intero patrimonio della conoscenza umana».
Wikipedia è qualcosa di complesso, sfaccettato e multiforme. Come molte delle massime realizzazioni collettive dell’umanità, essa si fa specchio della grandezza e della miseria di quegli uomini stessi che gradualmente le danno vita, e dunque difficilmente ammette una valutazione semplice e univoca. Però, proprio per il suo essenziale dinamismo, non estraneo a tensioni e sempre teso tuttavia a uno scopo costruttivo, se si volesse provare a riassumere Wikipedia in un solo concetto questo potrebbe essere quello dell’accrescimento. Wikipedia è accrescimento, e ne è causa e ne è effetto.
Wikipedia esiste perché alcune persone, che si distinguono solamente per il fatto di aver già avuto la curiosità e il coraggio di premere il tasto “modifica” che si trova in cima a ogni pagina del sito, hanno dedicato un po’ del loro tempo, e in alcuni casi molto, a scrivere, ampliare o migliorare, anche solo da un punto di vista formale, una voce dell’enciclopedia libera. Chiunque abbia una connessione a Internet può trovare un articolo di Wikipedia che riguarda un argomento di cui è relativamente esperto, e di cui comunque si interessa, che contiene un errore o manca di dire qualcosa di importante. Bene, chiunque può premere quel tasto, “modifica”, e riscrivere o aggiungere una parte di testo, e premere poi un altro tasto che dice “salva”: e la versione modificata sarà allora visibile a tutti, immediatamente e senza filtri redazionali. Se (e, quasi sempre, solo se) la modifica è costruttiva, essa rimarrà al suo posto, e avrà accresciuto un po’ quello che è già lo strumento che più si avvicina a rendere liberamente accessibile per tutti l’intero patrimonio della conoscenza umana. In questo senso Wikipedia è accrescimento.
Non è sempre facile. All’inizio interagire con il software di Wikipedia può richiedere un po’ di concentrazione e di pazienza, anche se esso è progettato proprio per essere semplice da imparare. Affinché una modifica venga considerata costruttiva, poi, essa deve riportare l’indicazione di una fonte elettronica o cartacea, purché attendibile, che ne sostenga la veridicità; non deve essere di parte, o almeno deve rispettare l’esigenza che tutti i punti di vista rilevanti siano rappresentati; non deve essere copiata alla lettera da un testo protetto dal diritto d’autore. E, anche dato tutto questo, ci sono comunque argomenti intorno ai quali decidere se una modifica è costruttiva o meno significherà dover discutere a lungo con gli altri membri della comunità, e risolvere controversie difficili e penose.
Ma, per la verità, una sincera volontà di condividere qualcuna delle proprie conoscenze sarà più che sufficiente per riuscirvi. C’è un solo modo per essere certi che è così, ed è provarci.
Con il che si vedrà che Wikipedia è accrescimento anche per chi la fa, che impara, sì, ma soprattutto ne trae gratificazione e vero divertimento.
E Wikipedia è causa di un accrescimento perché insegna, portando non solo informazione, ma vera conoscenza (dove le due stanno una all’altra come l’attualità alla cultura) a tutti, gratuitamente e con una formula copyleft.
E Wikipedia è effetto di un accrescimento perché risponde a una domanda che un’intera epoca solleva a gran voce – una domanda di conoscenza aperta, pubblica, pluralistica, universale nella sua incredibile molteplicità, sollevata da un’epoca che più di ogni altra vive di comunicazione e che non ha paura di usare la parola “conoscenza”. Non come se questa fosse l’uniformità delle opinioni, ma come se fosse il presupposto della loro confrontabilità.
Un antico libro sapienziale cinese, l’I King, vede l’accrescimento nell’immagine del vento mite che sovrasta il tumulto del tuono. Wikipedia, il lavoro collettivo e graduale dell’accrescimento della conoscenza a disposizione del mondo, Wikipedia che a volte sembra algida e imperscrutabile, è l’esito sempre imperfetto di un confronto intensissimo di idee e visioni (altrettanti individui e intere culture) che a volte è anche violento, ma che vuole sempre essere costruttivo. Nel suo dinamismo sono implicati una dialettica (cioè contraddizioni) e una direzione (cioè un accordo). Se è difficile che la pace del vento domini l’impeto del tuono, tanto più grande è però questo risultato in quanto il vento, che sarà pur mite, non è statico, e anzi soffia in una direzione ben precisa. Che, qui, è quella della liberazione della conoscenza.
Può essere difficile immaginare un mondo in cui ogni persona abbia libero accesso all’intero patrimonio della conoscenza umana. Il successo non è garantito. Ma, dice l’antico libro, «propizio è intraprendere qualche cosa» e «propizio è compiere grandi gesta».